domenica 30 giugno 2013

Tre giudici donne Tre giudici donne condannano Berlusconi, e il Foglio online di Giuliano Ferrara si chiede: ma visto che sono tutte donne, saranno imparziali? Che bella domanda, che domanda pericolosa, attenzione Berlusconiani perchè con domande come questa si scivola su una china che può essere pericolosa, che può portare lontano! Grondano sessismo i commenti acidi di tanti Berlusconiani irriducibili. Chiamano le giudici "le gentili signore"; vanno in piazza dicendo "Siamo tutti puttane". Bene, siete puttane. Dov'è il problema? Di molti di voi lo sapevamo già, lo avevamo già sospettato che le vostre penne fossero in vendita. Del resto, così va il mondo. Se ora lo dite voi stessi, alto e chiaro, non possiamo che dirci d'accordo. Ma credevamo che avessimo convenuto, noi e voi, che il mestiere di prostituta, escort, puttana, è un mestiere come un'altro, ciascuno è libero di vendere quel che meglio crede, e sarebbe moralismo dire il contrario. Da economista, credo nei vantaggi del libero scambio. Come parte di Se Non Ora Quando, vi garantisco che non ce l'abbiamo con le escort, non ce l'abbiamo mai avuta con loro. Ce l'abbiamo con chi le paga, specie se sono minorenni. E allora perchè si dovrebbe ritenere incongruo, pazzesco, eclatante che voi siate puttane come tutti? Cosa avete contro le puttane? Ma la vostra domanda sull'imparzialità delle giudici femmine, che viene fatta per sessismo, ha delle conseguenze importanti. Io vi rispondo di si, certo che si! Certo che esiste il rischio che tre giudici femmine non siano imparziali nel giudicare un maschio. Come esiste il rischio che tre giudici maschi non siano imparziali nel giudicare una femmina. Come esiste il rischio che dieci saggi tutti maschi non riescano a vedere il punto di vista femminile circa le questioni di cui discutono. Come esiste il rischio che un sistema scolastico con il corpo docente totalmente femminilizato sia incapace di educare adeguatamente adolescenti maschi, e sarebbe ora di imporre che le scuole avessero il 50% di insegnanti di ciascun sesso -con lo stesso stipendio naturalmente, visto che fanno lo stesso lavoro. Si riqualificherebbe subito la scuola italiana, se si imponesse il 50 e 50. I governi, i parlamenti, e i collegi giudicanti andrebbero tutti costruiti tenendo conto che l'essere umano esiste in due versioni, maschio e femmina, e che nessuno dei due sessi è inferiore o superiore all'altro, ma sono diversi. Però non potete indignarvi solo quando capita a Berlusconi di incappare in un collegio giudicante monosesso. Dovete d'ora in poi mettere in dubbio l'imparzialità anche nei convegni in cui parlano solo relatori maschi, o al massimo una donna sparuta; dovete obiettare alle redazioni delle riviste scientifiche solo maschili che pubblicano preferibilmente articoli di maschi; opporvi ai consigli di amministrazione in cui si entra solo in giacca e cravatta - e il partito di Berlusconi ha pensato bene di non ricandidare la deputata che ha fatto passare la legge che, in questo, ci mette in linea con l'Europa. Dovete costruire insieme a noi una democrazia duale. La giustizia, comunque, in tutte le grandi rappresentazioni religiose, è una dea femmina. Dalla egiziana Maat , che pesava l'anima contro la piuma, alla nordica Syn, dea della giustizia e della verità, alle varie personificazioni della nostra mitolologia greco-romana, Dike, Themi , Nemesis, Astrea, la giustizia è sempre stata una donna armata di spada e bilancia. La fiducia all'imparzialità femminile nel giudicare ha radici antiche. In questo caso ben riposte, e dure da scalzare anche dall'apparato mediatico del nostro Cavaliere. Ospitato anche su Huffington Post.it grazie

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