domenica 20 maggio 2012

L'alba di un mondo nuovo

Email Stampa
L’alba di un mondo nuovo
17-05-2012 17:23:43 ARTICOLI NAZIONALI SNOQ
0 Commento
di Elisabetta Addis Comitato Promotore Se Non Ora Quando
Grazie, Hollande! La Francia ha dato a tutti i paesi democratici un segnale che sarà difficile ignorare in futuro. La democrazia comincia dal due, come ci ha insegnato un’altra francese. Comincia dal riconoscimento che l’essere umano esiste in due versioni diverse ma equivalenti, entrambe necessarie per la gestire, condurre, governare al meglio la comunità degli umani. Il governo per metà fatto di donne ci mostra che là, una parte sostanziosa della popolazione e della cultura, ha acquisito quel che qui ancora si fa fatica perfino a dire. E cioè che le donne hanno non soltanto lo stesso potenziale, ma anche ormai competenze quanto l’altro sesso. Solo che sia uomini che donne non sempre riescono a vedere e valutare la competenza e l’eccellenza quando essa appare in un corpo femminile, come dimostrano ricerche su ricerche. Il 50% a ciascun sesso in tutti i luoghi in cui si decide: è semplicemente una misura necessaria per rompere questa barriera di svantaggio, e per sfruttare appieno le competenze e la diversa saggezza dei due sessi.
E’ vero, due grandi donne sono stati sconfitte nel corso del tempo lungo il percorso che ha portato di nuovo la sinistra all’Eliseo. Una è Segolene Royal, la madre dei figli di Hollande, che perse contro Sarkozy. L’altra è Martine Delors Aubry, che ha perso le primarie contro Hollande e che era in pole position per la presidenza del consiglio dei ministri. La Aubry, madre delle 35 ore, un provvedimento indubitabilmente a favore delle donne, non ha accettato un ruolo secondario e non entrerà nel governo. Ma forse anche questo è stato un ingrediente che ha reso possibile e necessaria questa scelta del 50%: sul piano del simbolico, il risarcimento dovuto alle donne per queste due sconfitte doveva essere almeno il mantenimento della promessa elettorale.
Sembriamo lontani secoli dal mondo politico italiano, in cui sul tema della partecipazione delle donne ai luoghi decisionali si è spesso barato. Si è barato gravemente, scegliendo di candidare e fare eleggere non solo donne competenti ma anche donne notevoli solo per la loro avvenenza, quando non addirittura per la disponibilità sessuale. Si è barato anche un pochino quando le donne nelle liste sono state usate per dare segnali di gioventù e rinnovamento, scavalcando con cura le anzianotte competenti. Perfino il nostro integerrimo Monti: con tutta la stima e il rispetto che ho per la competenza e l’intelligenza di Elsa Fornero, tuttavia mi sono domandata, quando la ha scelta come ministro del lavoro, se Monti non abbia considerato che, dato che bisognava rifilare alle donne italiane la bella sòla delle pensioni innalzate di botto – forse necessaria, ma comunque una sòla- era utile e prudente farlo fare ad un’altra donna.
Ma ora si apre un mondo nuovo. Sarà difficile per tutti gli schieramenti politici anche in Italia giustificare perché non possono fare come la Francia. E se fosse necessario, Se Non Ora Quando sarà qui a ricordargli che non è giustificabile. Il 50% a ciascuno dei due sessi in tutte le posizioni decisionali è un principio generale e importante, che piano piano si sta facendo strada, e sta già modificando le istituzioni politiche per adattarle a contenerlo. Trenta anni fa, quando le donne della mia generazione hanno iniziato l’ultima ondata di movimento delle donne, negli anni ’70, un risultato come quello del governo francese di oggi era un’utopia. Oggi è un fatto. Oggi per noi tutte e per le nostre figlie è davvero un bel giorno: credo, e spero, che sia proprio un giorno che resterà nella storia.

sabato 18 febbraio 2012

Di Nuovo Sul Blog

Da più di un anno che ho smesso questo tentativo di Blog. Lo riprendo ufficialmente oggi, stimolata da quanto dice sul suo blog Marina Terragni. Di fronte alla sordità mediatica sul tema dell'immagine della donna e della sua dignità, sordità che si è mostrata insieme alla farfalla tatuata sull'inguine di Belen a Sanremo, i blog hanno un compito specifico.
Bloggare per alimentare la resistenza che si è espressa anche il 13 febbraio contro lo speciale tipo di maschilismo italiano sviluppato dal berlusconismo. Il quale purtroppo non se ne andrà da solo.
E' stato un anno passato a cercare di lavorare insieme ad un gruppo di donne, Se Non Ora Quando Comitato Promotore Nazionale, che ha fatto delle cose belle e importanti.
Tutte le cose di questa terra hanno il loro ciclo, e anche Se Non Ora Quando ha un suo ciclo.
Alcune cose le ha fatte, altre ha cercato di farle e non ci è ancora riuscita. Una delle cose che non sono ancora state fatte è creare una rete organizzata stabile di gruppi di donne operanti in varie realtà, territoriali e professionali, che si coordinino in campagne di azione per ottenere ciò cui hanno diritto. Ci stiamo ancora provando, continueremo.
Per farlo ci vuole anche una seria discussione a più voci, su dove si vuole andare a parare. Questo blog parlerà innanzitutto di questo. E anche, come tutti i blog, di varia umanità.