Caro dottor Marchionne,
io non so se sia vero o no che gli operai stanno facendo sciopero per vedersi la partita della Nazionale. Ma se anche fosse? Farebbero davvero male?
Se hanno un buon motivo per scioperare, e lo abbinano al piacere di vedersi la partita, mi scusi caro dottor Marchionne, stanno facendo quello che noi economisti insegniamo agli studenti del primo anno che bisogna fare, e che l’agente razionale fa: massimizzano la loro utilità, prendono due piccioni con una fava , sono efficienti. Niente di male, quindi.
Se invece non hanno un buon motivo per scioperare, ma vogliono solo vedersi la partita, cosa dovrebbero fare, secondo lei? Prendersi un giorno di ferie? Possono davvero tutti prendersi un giorno di ferie per la partita, o se lo fanno come singoli diventa l’anticamera di un licenziamento?
Eh, mi risponderà lei, certo che è l’anticamera del licenziamento! Ci mancherebbe pure, se tutti prendono un giorno di ferie per la partita della nazionale succede che, come lei dice “si uccide l’industria”, si perdono moltissimi soldi in più che i loro semplici salari, e se la Fiat chiude, anche se non lo licenzio perchè si è preso un giorno di ferie, il lavoratore il lavoro lo perde lo stesso. Eh già.
Però provi un momento a guardarla dalla parte dell’operaio. Intanto, secondo lei, i manager, per esempio, PierSilvio Berlusconi, la partita la guarda? E lei stesso, dottor Marchionne, la partita, la guarda? E non le farebbe un pò rabbia, a lei, se fosse un operaio, di non potersi vedere la partita perchè deve stare a costruire automobili? Penserebbe magari che di ‘ste automobili, mi scusi, ce ne sono proprio tante, tantissime, troppe. Basta vedere il traffico, ce ne sono troppe. In fondo, via, se ci fosse qualche automobile in meno o qualche automobile un pò più vecchiotta, ma io potessi vedermi in pace la mia partita...Non so, io se fossi un operaio penserei così. E se fossi un manager cercherei delle soluzioni organizzative che consentono agli operai di vedersi la partita. L’umanità ha fatto cose meravigliose, Internet, l’atomica, i missili sulla luna, e non può organizzare la vita lavorativa delle persone in modo che la gente possa vedersi in pace la partita? Ci deve essere un modo!
Magari di turmo il giorno della partita ci può mettere le operaie, che di vedere dei signori in mutande che tirano calci a una palla di solito non si capacitano. Ammesso che operaie alla Fiat ce ne siano ancora, con i turni che proponete...
Le propongo ancora un altro punto di vista, quello di una persona normale, non so, per esempio, una giovane madre, ma lei pensa davvero che questa persona possa fare quei turni scombinati che voi proponete a Pomigliano? E del bambino, cosa ne fa? Nidi di notte non ce n’è, la nonna non può andare più in pensione a cinquantacinque anni –giustissimo percarità- ma sta il fatto che non può tenerle il bambino. Lo lascia col papà... ma se la immagina lei la vita familiare di questi due ragazzi che fanno i turni come a Pomigliano, magari sfasati? Le piacerebbe che sua moglie dovesse fare quei turni? Ci metta un prezzo: che stipendio chiederebbe lei, o chiederebbe sua moglie, per fare quei turni lì?
Nessuno vuole uccidere l’industria, dottor Marchionne. Ma vorremo che ci si ricordasse sempre che si lavora per poter vivere meglio. Lavorare e produrre non è un fine, è un mezzo per potersela godere. Noi crediamo che sia tempo che le donne chiedano che sia fatta una politica della vita quotidiana, e questo vuol dire anche delle relazioni industriali che mettano al centro la vita quotidiana di uomini e donne. Qui, da noi, che siamo ricchi. E se questo vuol dire che perdiamo delle quote di mercato perchè ce le rubano i paesi poveri...e dottor Marchionne, vuol dire che si arricchiranno loro e non noi, ed è meglio così perchè tutti loro sono poveri, e noi siamo già ricchi. Mi sembra così semplice, quel che dico, così ovvio, una cosa che direbbe una bambina delle elementari.
E invece so bene che è eretico, completamente eretico. Eretico non rispetto alla nostra religione ufficiale, percarità, anzi, sarebbe del tutto coerente col Vangelo dei cristiani. Eretico rispetto alla religione nostra effettiva di cui lei è un gran sacerdote, dottor Marchionne, la religione dell’industria, del profitto, della crescita economica. Io vedo le sue ragioni dottore, non c’è chi non le veda. Non dico che lei abbia torto. Ma lei, le vede le nostre, di ragioni? Guardi che anche noi abbiamo ragione.
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